L’igiene individuale e l’uso di dispositivi di protezione personale (come mascherine, guanti e visiere) sono fondamentali per combattere il Covid-19, ma da soli non bastano contro un nemico invisibile ma tanto incisivo sulla nostra vita come il Covid-19.
Per combatterlo al meglio prima di tutto dobbiamo capire il nemico che abbiamo di fronte (e questo grazie agli studi effettuati) e quindi i comportamenti e misure da prendere per evitarne il contagio:
Cos’è il Covid-19 ?
Il virus che causa COVID-19 viene perlopiù trasmesso attraverso le goccioline prodotte dalle persone infette quando tossiscono, starnutiscono o espirano denominati anche “droplets”. Queste goccioline sono troppo pesanti per restare sospese nell’aria e si depositano rapidamente a terra o sulle superfici portando con se la carica virale che può rimanere attiva a partire da poche ore a diversi giorni a seconda delle superfici e materiali su cui si depositano i droplet conteneti la carica virale Sars Cov2.
Si può contrarre l’infezione respirando il virus se ci si trova nelle immediate vicinanze di una persona affetta da COVID-19 oppure toccando una superficie contaminata e poi toccandosi gli occhi, il naso o la bocca.
I mezzi pubblici e i diversi spazi delle nostre città devono essere opportunamente sanificati e lo stesso deve avvenire negli spazi di lavoro in azienda.
I recenti rapporti dell’Istituto superiore di sanità riguardo le raccomandazioni sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19 (superfici, ambienti interni e abbigliamento) e la circolare 22 maggio 2020 del ministero della Salute, riportano i tempi di rilevazione di particelle virali sulle superfici più comuni, variabili da alcune ore (come ad es. sulla carta) fino a diversi giorni (come sulla plastica e l’acciaio inossidabile) mentre in condizioni di laboratorio, virus in forma infettiva veniva rilevato per periodi inferiori alle 3 ore su carta da stampa e carta per uso igienico, fino a 24 ore su legno e tessuti, e 3-4 giorni su superfici lisce quali acciaio e plastica.
Altri studi recenti effettuati sulla sopravvivenza di coronavirus umani su diverse tipologie di superfici mostrano che, in condizioni sperimentali, tali virus possono sopravvivere da 48 ore fino a 9 giorni a seconda della matrice/materiale, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità, citando i dati sperimentali prodotti in alcuni recenti studi.
I virus, in particolare quelli a RNA come i coronavirus, cambiano costantemente attraverso mutazioni più o meno importanti dei loro geni per adattarsi meglio all’uomo.
Dall’inizio della pandemia sono state identificate centinaia di varianti del virus SARS-CoV-2 in tutto il mondo: nel fatto che i virus mutino non c’è nulla di strano.
Tuttavia, mentre la maggior parte delle mutazioni non ha conseguenze significative, qualcuna può dare al virus caratteristiche per lui vantaggiose. Tra queste:
– Una maggiore capacità di trasmissione da una persona all’altra;
– La capacità di aggirare le difese della risposta immunitaria (degli anticorpi o dei vaccini).
Altre mutazioni, che non sono vantaggiose né per il virus né tanto meno per noi, possono renderlo più patogeno, cioè capace di dare forme più gravi di malattia.
In questi casi diventano motivo di preoccupazione e devono essere controllate con particolare attenzione e combattute usando opportuni strumenti di sanificazione ambientale studiate per contenere l’avanzata del virus.
Da Dicembre 2020 si è iniziato a parlare di varianti del SARS-CoV2 e a oggi sono 3 le varianti identificate: la variante inglese, sudafricana e brasiliana.
Prima identificata e nota anche come B.1.1.7. E’ diventata la variante che circola di più nel Regno Unito e da lì si è diffusa in tutta Europa. È caratterizzata da una maggiore capacità di trasmettersi da uomo a uomo e di conseguenza ha comportato un aumento importante del numero dei casi, dei ricoveri e della pressione sul sistema sanitario inglese. Poiché sono stati segnalati diversi focolai anche in Italia – dove la variante è determinata in circa il 18% dei casi – è necessaria un’attenzione ancora più alta per evitarne la diffusione.
Anche questa (Variante B.1.351.V2) è stata identificata nel Dicembre 2020 ed è ora la più diffusa in Sud Africa.
Questa variante, come quella inglese, ha anch’essa una maggiore capacità di trasmettersi anche se inferiore a quella della variante inglese. Da Gennaio 2021 è stata isolata in molti paesi Europei e ha colpito anche persone che non sono state in Sud Africa. Questo suggerisce che questa variante sia in realtà più diffusa di quanto si pensi.
La variante brasiliana è stata inizialmente identificata in Brasile a Gennaio 2021, ma la sua presenza è stata già segnalata in Giappone e Corea del Sud.
Gli studi hanno dimostrato una potenziale maggiore trasmissibilità o propensione alla reinfezione, ma al momento non sembra determinare una maggiore gravità della malattia.
L’unico modo di combattere il Covid-19 è quello della prevenzione, dell’attenzione e nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (oltre ad una piccola dose di buon senso).
Purtroppo i numeri parlano da sè in questo periodo buio della nostra vita.
Da come possiamo vedere nei due grafici interattivi qui sotto, più di 3.000.000 (tre milioni) di casi sono stati rilevati solo in Italia ed i numeri continuano a salire
Tutti abbiamo voglia di normalità e di tornare al nostro stile di vita, pre Covid-19, ma non sarà facile farlo.
Senza dubbio alcune cose cambieranno per sempre, ma un graduale ritorno alla normalità, senza assolutamente rinunciare alla nostra sicurezza, sarà possibile a patto di muoversi con la massima cautela.
Uno degli elementi che ci aiuterà ad archiviare la dolorosa pagina del Covid-19 sarà senza dubbio una sanificazione periodica degli ambienti con particolare attenzione a quelli preposti ad attività lavorative.
Politica e scienza concordano sull’importanza di una sanificazione ambientale periodica, ma chi deve occuparsene e come?
Senza dubbio affidarsi a dei professionisti permette di contare su apparecchiature professionali, personale esperto e di delegare un’importante responsabilità a chi svolgerà il suo compito nel pieno rispetto delle norme vigenti.
Ogni azienda deve, per legge, garantire la pulizia a fine turno e una sanificazione periodica di tastiere, mouse e altri dispositivi, oltre che degli spazi in cui operano i lavoratori.
Ogni azienda che desideri rimanere aperta e continuare a produrre deve ottemperare alle indicazioni date dal Ministero della Salute e dall’INAIL.
Nel caso in cui si determini la presenza di una persona positiva al Covid-19 in azienda, si dovrà obbligatoriamente procedere poi ad una tempistica ed accurata sanificazione ambientale straordinaria, come indicato nella circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020.
Senza dubbio per una sanificazione professionale e rispettosa delle più stringenti normative nazionali, sarà bene affidarsi a ditte specializzate che possano garantire i migliori risultati e assumersi la piena responsabilità del proprio operato.
Sanificazione contro il Covid-19: vantaggi fiscali
La sanificazione dei luoghi di lavoro è obbligatoria e dovrà essere periodica.
Questo senza dubbio rappresenterà dei costi aggiuntivi per le aziende, costi che potrebbero risultare difficili da sostenere in particolare per le realtà più piccole e magari già provate dalla crisi.
Il “Decreto Cura Italia” ha pensato a queste potenziali difficoltà e visto che la sanificazione periodica è assolutamente irrinunciabile per limitare al meglio la diffusione del virus, ha previsto l’introduzione di uno specifico credito d’imposta che contribuisca proprio alle spese di sanificazione.
Le aziende potranno ottenere un bonus fiscale del 50% sulle spese sostenute per la sanificazione obbligatoria degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
Le spese andranno sostenute nel corso del 2021 e debitamente documentate e la misura del credito sarà pari al 50% di quanto è stato speso, fino ad un massimo di 20.000 euro per contribuente.
Il Decreto Liquidità, seguito all’ormai noto “Cura Italia”, ha poi esteso le spese oggetto del credito anche all’acquisto di dispositivi di protezione personale per i lavoratori e a gel igienizzanti.
Affidarsi a dei professionisti per la sanificazione ambientale periodica è uno dei modi migliori per avere un semplice e rapido accesso al credito di imposta e abbattere quindi in modo significativo una spesa che va comunque affrontata per poter lavorare nel rispetto delle linee guida ministeriali e tutelando al meglio la salute dei propri collaboratori e delle loro famiglie.
Abbiamo una lunga e comprovata esperienza nelle pulizie professionali ed utilizziamo per la sanificazione ambientale solo i migliori strumenti e i più efficaci prodotti. Il tutto nel pieno rispetto dei più stringenti standard qualitativi e di sicurezza, sia nazionali che europei.
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