Malattia-infortunio da Covid, quali possono essere le conseguenze per i datori di lavoro?
La pandemia da coronavirus ha modificato il mondo del lavoro in modo irreparabile tanto che il governo ha dovuto aggiornare le linee guida rispetto alle tipologie di infortunio correlate all’infezione da corona virus.
Ciò significa che il datore di lavoro ha nuove e gravi responsabilità rispetto alla salute dei suoi lavoratori.
Sebbene giusto, questo provvedimento sta creando il panico nelle attività, soprattutto quelle che necessitano di un importante flusso di persone, vedi le attività commerciali o le strutture ricettive.
E’ importante ricordare che per proteggere il titolare, i lavoratori ed i clienti bisogna effettuare la sanificazione regolare dei locali in modo da eliminare germi, batteri ed i virus.
Cosa dice la circolare n. 13/2020 riguardo la malattia-infortunio da Covid?
La circolare n.13/2020 ha creato le basi per coniugare il più possibile la tutela dei lavoratori con la salvaguardia delle attività commerciali e produttive.
Proprio per questo motivo è stato rilasciato il D.L. 18/2020 poi convertito in L. 27/2020 ha disposto che, nel caso vi sia un contagio da Covid-19, il medico certificatore deve trasmettere tutte le informazioni mediche direttamente all’Inail.
A questo punto l’istituto andrà a tutelare l’infortunato con la medesima attenzione al pari delle altre tipologie.
La decisione si basa sull’equiparazione tra causa violenta e causa virulenta tenendo però presente che dovrà essere accertata la correlazione tra lavoro ed infortunio.
Vengono comunque esclusi da questo meccanismo tutti coloro che per lavoro sono particolarmente portati al rischio di contagio.
A queste categorie fanno parte i medici, gli infermieri, tassisti, gli addetti alle vendite e molti altri ancora.
In questi casi viene riconosciuto il rischio specifico quindi c’è la presunzione del rischio professionale ottenendo l’infortunio in modo automatico. Ciò significa che il lavoratore non avrà alcun onere nel dimostrare la causalità tra le proprie mansioni giornaliere ed il contagio.
Cosa succede se non si rispetta le norme antinfortunistiche?
In caso si dovesse presentare uno o più casi di malattia-infortunio da Covid il datore di lavoro che non ha osservato le norme anti infortunistiche può essere, ai sensi dell’articolo 40 c.2 del codice penale, accusato di reato commissivo mediante omissione.
Ciò significa che il titolare dell’attività potrebbe essere passibile di lesioni che può trasformarsi in omicidio colposo se, nel peggiore dei casi, il contagiato dovesse morire a seguito dal contagio del corona virus.
Vuoi saperne di più su questo tema? Contattaci per una consulenza gratuita.